
Ciao amici.
In questo periodo di reclusione a casa, avrei una grossissima richiesta di cuore. Intanto, attiviamo l’immaginazione e vediamo i nostri bimbi tra 30 anni. Vorranno diventare genitori anche loro e creare gli stessi ricordi con i loro figli?
Ogni tanto Emily (6 anni) mi chiede se penso che un giorno avrà dei figli anche lei (impazzisce per i bimbi piccoli..). Ultimamente mi verrebbe da dirle – forse meglio di no..

Sapete perché? Perché temo, quando usciremo da questa crisi del Coronavirus, la gente continuerà a vivere come prima. Siamo stanchi di fare sacrifici, ma qualche piccolo sacrificio, secondo me, dovremmo farlo.
Se continuate a leggere – questa crisi potrà rivelarsi per noi come un’opportunità immensa e forse l’ultima.
Qui il Sole24Ore (su base di uno studio di scienziati) delinea uno scenario abbastanza realistico del 2050 – cosa succede se continuiamo a vivere come prima. I nostri figli probabilmente dovranno subire ondate di calore estreme, crisi di siccità, vivere con un terreno aridissimo e, speriamo di no, oltre alla crisi idrica, assistere a raccolti crollati del 20% e quindi prezzi alle stelle.
Ci sono centinaia di altri esempi, basta che cercate “Climate Change” e verranno fuori i siti come questo qui della NASA ecc. che delineano un’immagine molto chiara (quindi non un’ipotesi, ma una sicurezza).
E allora mi chiedo: come sarà per i nostri figli (le mie avranno 36 e 34 anni). Avranno il coraggio di mettere al mondo dei figli?

Però – adesso, per fortuna, è il momento che potremmo ancora cambiare rotta.
Vi potrei ancora parlare delle api, che se non ci saranno più ad impollinare i fiori per raccogliere poi frutta e verdura, saranno guai.
Delle inondazioni ed uragani.
Ma la cosa più importante: la loro, non sarà una crisi temporanea come la nostra. Non sarà rimediabile rimanendo in casa. Sarà la loro vita quotidiana che dovranno affrontare tutti i giorni e che nessuno potrà più cambiare.

Però, cari genitori ascoltatemi, abbiamo ancora questa ultima opportunità per cambiare le cose. Lo stiamo già facendo. Ed ormai siamo tutti diventati bravini a fare dei sacrifici (anche se, sì, è pesante).
Perché se continuiamo a vivere come prima, allora sì che saranno guai per i nostri bimbi. Perché non abbiamo saputo resistere alla comodità ed al piacere immediato. Ai voli per riempire i weekend vuoti ed avere delle belle foto su Instagram, alla comodità della macchina anche per tratti brevi, dei termosifoni belli alti, al consumo della carne tutti i giorni (sapevate che è uno dei motivi principali per il surriscaldamento globale?), a comprare i prodotti economici Made in China e di tutto il mondo (sì, qui mi includo anch’io) che inquinano con i loro viaggi.

Allora oggi vi chiedo, con tutto il cuore.. Quando potremo tornare fuori… Cerchiamo di fare dei piccoli sacrifici, di comportarci da genitori responsabili e di essere consapevoli di quello che facciamo.
1. Evitiamo gli aerei quanto possibile
Sapevate questo? Chi prende un aereo da Parigi a New York (andata e ritorno) produce le stesse emissioni che una persona con il riscaldamento IN UN ANNO INTERO (lo potete leggere sul sito dell’Unione Europea qui). Allucinante per me.
Cerchiamo di fare vacanza nei posti più vicini. Resistiamo alla tentazione di riempire il weekend di viaggi, riduciamo le emissioni più possibile. Perché se no – tra 30 anni sarà una tragedia. 100 volte più grossa di adesso.

2. Evitiamo la macchina quanto possibile
Mai credo un’ambientalista sarebbe riuscito a far lavorare da casa un intero paese. Cerchiamo di continuare a lavorare da casa più possibile ed evitiamo le code di macchine (con una persona a macchina..). Quando potremo riuscire – cerchiamo di andare di più a piedi, in bici, in treno, con l’autobus (lo so, per chi abita in campagna come me, questo punto non è facile). O se facessimo più viaggi in treno anziché in aereo? Con la carrozza ristorante, per le mie figlie è sempre stato uno spasso.
3. Abbassiamo i termosifoni
Qui mi ci conto anch’io (ma ci sto provando), ma ogni grado che abbassiamo sono delle emissioni notevoli che escono in meno dal nostro camino.
4. Cerchiamo di non mangiare carne tutti i giorni
Dicono che il consumo della carne è uno dei fattori principali per il cambio del clima. Le emissioni degli allevamenti intensivi (il metano emesso dalle mucche stesse, dal loro letame sui campi, dai pesticidi per coltivare la loro erba, il deforestamento per loro ecc.) sono ENORMI. Ne potete leggere di più qui su Wikipedia, sul sito di Greenpeace qui o qui sul Corriere.
5. Evitiamo i prodotti non fabbricati in Italia (made in China, Taiwan, Pakistan ecc.)
Anche questa, ovviamente, non è sempre facile per i prezzi. Però, cerchiamo di stare più attenti a non comprare i prodotti che devono fare il giro del mondo per arrivare da noi.
E, quando potremo uscire, invece, abbelliamo i posti intorno a noi!

Convinciamo i nostri comuni a creare nuove piste ciclabili, sentieri per camminare, pattinare, creiamo nuovi parchi e parchi giochi (più divertenti e creativi, guardate qui…) e piantiamo tanti fiori selvatici e soprattutto tanti alberi (che faranno ombra ai nostri figli e filtreranno l’aria), creiamo aree dove fare sport, dove si conoscono le persone e dove i giovani possono giocare insieme.
Per dei vicinati più vivi e vivibili, ma soprattutto, per stare bene nel mondo intorno a noi, e salvare il pianeta per i nostri bimbi.
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